Conciliazione vita e lavoro nel tessuto sociale

 

Il Comitato Venezia, da aprile 2015, è diventato partner e componente del gruppo guida, assieme all’azienda in fase di certificazione Bazzmann di Mestre, di un progetto di conciliazione vita-lavoro che sostenga la Cultura nel tessuto sociale, in grado di contribuire a realizzare un valido strumento di supporto alla cittadinanza e alle famiglie venete, ma non solo a loro.

Per “conciliazione vita lavoro” viene inteso quell’insieme di azioni che agevolano la conciliazione delle responsabilità lavorative con le esigenze di vita di ognuno, con maggiore attenzione all’aspetto familiare nella cura dei bambini, degli anziani e delle persone diversamente abili. Tali azioni sono finalizzate allo sviluppo di un terreno fertile alla crescita di contesti positivi e proattivi per agevolare, dove possibile, l’equilibrio tra lavoro e vita privata oltre alla creazione di luoghi accoglienti anche al di fuori della sfera lavorativa.

La questione non riguarda, come molti pensano, solo le donne o soltanto l’azienda certificata e i relativi dipendenti, ma coinvolge l’intera società che dovrebbe attuare una serie di interventi per incentivare e agevolare i vari interessi coinvolti, in particolar modo agendo su quello culturale. In questo ambito i cittadini dovrebbero essere agevolati ad avere una vita intellettuale che non sia bloccata da situazioni contingenti, come possono essere l’avere una qualche disabilità o il dover accudire dei bambini.

Il Comitato Venezia, che tra i suoi obiettivi annovera la realizzazione di una rete di istituzioni pubbliche e private per la divulgazione e la conoscenza della cultura veneziana e veneta, ha deciso di realizzare un database, su base provinciale e regionale, di luoghi istituzionali nel settore culturale che abbiano le caratteristiche "family friendly", che forniscono cioè servizi idonei a tutti i membri di una famiglia, o che adottino particolari attenzioni nei riguardi di persone anziane o con disabilità.

Si ritiene, ad esempio, che conoscere a priori se in un luogo siano presenti delle passerelle per i disabili motori o se vi siano dei locali disponibili dove poter trovare persone preparate che possano seguire il proprio figlio mentre si visita un museo o si partecipa ad una conferenza o una mostra, possa essere un’occasione unica per accrescere la sfera culturale di ognuno.

Non solo: questa analisi deve anche poter essere vista come uno strumento di stimolo e di miglioramento per quelle istituzioni che non hanno mai potuto o voluto investire in questo ambito, per favorire una migliore fruizione delle proprie strutture e aumentare la propria competitività.